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Visualizzazione dei post da aprile, 2020

È lui il tuo essere, e in lui sei quel che sei

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Quello di oggi è un invito alla preghiera profonda. Leggiamo insieme una pagina della "Nube della non conoscenza", un testo prezioso e fondamentale per la meditazione e la preghiera cristiana. Certe cose sembrano appartenere solo alla spiritualità orientale, invece sono vive e approfondite in tanti ambiti della mistica occidentale. Quando vuoi raccoglierti nel profondo del tuo essere, non preoccuparti di quel che farai dopo. Lascia da parte tutti i pensieri, buoni o cattivi che siano; e cerca di non pregare con la bocca, a meno che ti senta portato a farlo. Fa’ in modo che non rimanga niente nella tua mente se non questa sola occupazione: un nudo anelito di raggiungere Dio. Nudo, perché non deve essere rivestito da alcun pensiero particolare su come Dio è in se stesso o nelle sue opere: importa solo il fatto che egli è quel che è. Cerca di considerare Dio in questa maniera, te ne prego, e non voler fare altrimenti. Non continuare a indagare sul s

Disceso agli inferi

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Cristo è risorto dai morti; con la morte ha distrutto la morte e a coloro che giacevano nei sepolcri ha fatto dono della vita. (Liturgia Bizantina) La Chiesa ortodossa ci regala per il giorno di Pasqua l'icona della discesa agli inferi. L'immagine è conosciuta: mostra Cristo che libera dal regno dei morti uomini e donne, tra cui si riconoscono, per l’aureola, i patriarchi dell’Antico Testamento. Prendendoli per mano li fa uscire dalle profondità della terra, mentre Cristo calpesta le porte infernali che giacciono scardinate vicino a serrature infrante e catene spezzate. Quelle porte  simboleggiano l'esclusione degli uomini dal contatto con Dio dopo il peccato originale. Porte che non solo vengono aperte dal Cristo, ma sono addirittura scardinate con un’esplosione di chiodi, cardini, catene. Non si tratta di una breccia da cui si entra a fatica, ma della Grazia che ci viene concessa con abbondanza nell’opera salvifica del Cristo, che erompe come un

Il diritto di sperare

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Oggi è Pasqua! La vita ha vinto sulla morte! Tutto è detto senza parole in quella tomba vuota. Vi propongo tre testi per sostenere la nostra meditazione in questo giorno.  "Stanotte conquistiamo un diritto  fondamentale, che non ci sarà tolto: il diritto alla speranza. E una speranza nuova, viva, che viene da Dio. Non è mero ottimismo, non è  una pacca sulle spalle o un incoraggiamento di circostanza. E un dono  del Cielo, che non potevamo procurarci da soli. Tutto andrà bene, diciamo con tenacia in queste settimane, aggrappandoci alla bellezza  della nostra umanità e facendo salire dal cuore parole di  incoraggiamento. Ma, con l'andare dei giorni e il crescere dei timori, anche la speranza più audace può evaporare. La speranza di Gesù è diversa. Immette nel cuore la certezza che Dio sa volgere tutto al  bene, perché persino dalla tomba fa uscire la vita". (Papa Francesco, dall'omelia nella veglia di Pasqua) «La morte lo ha ucciso nel corpo, che egli aveva

La morte della morte

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Per oggi, domenica delle Palme o della Passione di Gesù, due testi di Efrem il Siro, per sostenere la meditazione di questo mistero. "Il pastore di tutto è disceso, si è abbassato a cercare Adamo,  la pecora che si era perduta;  sulle sue spalle l’ha portata, alzandola:  egli era un’offerta per il padrone del gregge.  Benedetta sia la sua discesa!  Egli spruzzò rugiada e una pioggia datrice di vita  su Maria terra assetata.  Come un chicco di frumento  scese di nuovo allo Sheol,  per balzare su come intero covone e nuovo pane. Benedetta sia la sua offerta!  Dall’alto Egli è sceso come Signore,  dal ventre è uscito come un servo, la Morte si è inginocchiata davanti a Lui nello Sheol, e la Vita l’ha adorato nella sua risurrezione. Benedetta sia la sua vittoria!" (Inni sulla Risurrezione, 1). "La Morte aveva finito il suo beffardo discorso e la voce di nostro Signore risuonò fragorosamente nello Sheol, aprendo ogni tomba una per una.