È lui il tuo essere, e in lui sei quel che sei


Quello di oggi è un invito alla preghiera profonda.
Leggiamo insieme una pagina della "Nube della non conoscenza", un testo prezioso e fondamentale per la meditazione e la preghiera cristiana. Certe cose sembrano appartenere solo alla spiritualità orientale, invece sono vive e approfondite in tanti ambiti della mistica occidentale.


Quando vuoi raccoglierti
nel profondo del tuo essere,
non preoccuparti
di quel che farai dopo.

Lascia da parte tutti i pensieri,
buoni o cattivi che siano;
e cerca di non pregare con la bocca,
a meno che ti senta portato a farlo.

Fa’ in modo che non rimanga niente nella tua mente
se non questa sola occupazione:
un nudo anelito di raggiungere Dio.

Nudo, perché non deve essere rivestito da alcun pensiero particolare su come Dio è in se stesso
o nelle sue opere:
importa solo il fatto che
egli è quel che è.
Cerca di considerare Dio in questa maniera, te ne prego,
e non voler fare altrimenti.

Non continuare a indagare sul suo conto con sottili ricerche dell’intelletto.

Questa fede sia il fondamento del tuo lavoro.
Questo nudo anelito,
che poggia saldamente su una fede sincera,
lo devi concepire
e sentir dentro come un semplice riconoscimento e una cieca accettazione del tuo stesso essere.

È come se dicessi a Dio nel tuo intimo:
«Quel che sono, o Signore,
io te lo offro.
Non intendo considerare nessuna qualità del tuo essere,
ma solo il fatto che tu sei quel che sei, e niente più».

Quest’umile oscurità deve riflettersi anche sul tuo essere e occupare in pieno la tua mente.

Non metterti a pensare a te stesso più di quanto tu non debba fare con Dio, così da diventare una sola cosa con lui in spirito, senza dispersione né distinzione.

Infatti, è lui il tuo essere, e in lui sei quel che sei:
non solo perché egli è la causa e l’essere di tutte le cose,
ma anche perché costituisce la causa e l’essere del tuo stesso essere.

Perciò in questo lavoro pensa a Dio esattamente come pensi a te stesso, e a te stesso come pensi a Dio:
egli è quel che è,
e tu sei quel che sei.
In questo modo il tuo pensiero non resterà disperso e diviso, ma unificato in lui che è il tutto.

È necessario però salvaguardare sempre questa differenza tra te e lui: egli è il tuo essere,
ma tu non sei il suo.

Tutte le cose sono in lui quanto alla causa e all’essere,
ed egli è in tutte le cose causa ed essere; ma quanto a lui,
è solo in se stesso che trova la propria causa e il proprio essere.

E come non c’è niente che possa essere senza di lui, così anch’egli non può essere senza di sé.
Egli è l’essere di se stesso e di tutte le cose.
E proprio in quanto è distinto da tutte le altre cose, costituisce l’essere di se stesso e di tutte le cose.
Inoltre, siccome è uno in tutte le cose e tutte ritrovano la loro unità in lui, è lui l’essere di tutte le cose e tutte sussistono in lui.

Allo stesso modo,
tu sarai unito a Dio nella grazia,
senza distinzione, sia con l’intelletto che con il cuore, purché tralasci tutte quelle astruse ricerche sulle varie qualità del tuo cieco essere e del suo.

Se la tua mente sarà spoglia e i tuoi sensi purificati, sentirai nella tua nudità, per il tocco della grazia, di essere nutrito in segreto da Dio, così com’è; ma ciò avverrà solo in parte e nell’oscurità, come si conviene su questa terra, così che il tuo ardente desiderio crescerà sempre di più.

Quindi alza gli occhi senza paura e di’ al tuo Signore, a parole o nel profondo del tuo cuore:
«Quel che sono, o Signore, io te lo offro, perché tu non sei altro da me».

E pensa in maniera nuda, semplice e piana che tu sei quel che sei, senza aggiungere altre analisi o considerazioni.

Perciò scendi nel punto più basso della tua intelligenza
(alcuni lo ritengono, per esperienza fatta, il punto più eccelso)
e considera nella maniera più semplice (secondo certi, la più saggia) non ciò che sei,
ma solo il fatto che tu sei.



Commenti

  1. Quello che ci sono.
    Non chi sono
    Medito...

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  2. «Quel che sono, o Signore,
    io te lo offro.
    Non intendo considerare nessuna qualità del tuo essere,
    ma solo il fatto che tu sei quel che sei, e niente più». Spesso nella mia storia arrivo a questo punto ed è senso di pienezza. Vi giungo, godo, e dura un istante...

    RispondiElimina
  3. "è lui il tuo essere, e in lui sei quel che sei:
    non solo perché egli è la causa e l’essere di tutte le cose,
    ma anche perché costituisce la causa e l’essere del tuo stesso essere." Attimi di unità , sentirsi in Lui e in Lui perdersi....

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  4. Ringrazio chi mi ha fatto rincontrare questa pagina...

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  5. "Sentirai nella tua nudità, per il tocco della grazia, di essere nutrito in segreto da Dio"
    Ti ringrazio Signore di tutto, perché hai rivelato ai piccoli il nutrimento per la vita!

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  6. Signore, tu mi scruti e mi conosci,
    tu sai quando seggo e quando mi alzo.
    Penetri da lontano i miei pensieri,
    mi scruti quando cammino e quando riposo.
    Ti sono note tutte le mie vie;
    la mia parola non è ancora sulla lingua
    e tu, Signore, già la conosci tutta.
    Alle spalle e di fronte mi circondi
    e poni su di me la tua mano.
    Stupenda per me la tua saggezza,
    troppo alta, e io non la comprendo.
    Dove andare lontano dal tuo spirito,
    dove fuggire dalla tua presenza?
    Se salgo in cielo, là tu sei,
    se scendo negli inferi, eccoti.
    Se prendo le ali dell'aurora
    per abitare all'estremità del mare,
    anche là mi guida la tua mano
    e mi afferra la tua destra.
    Se dico: «Almeno l'oscurità mi copra
    e intorno a me sia la notte»;
    nemmeno le tenebre per te sono oscure,
    e la notte è chiara come il giorno;
    per te le tenebre sono come luce.
    Sei tu che hai creato le mie viscere
    e mi hai tessuto nel seno di mia madre.
    Ti lodo, perché mi hai fatto come un prodigio;
    sono stupende le tue opere,
    tu mi conosci fino in fondo.
    Non ti erano nascoste le mie ossa
    quando venivo formato nel segreto,
    intessuto nelle profondità della terra.
    Ancora informe mi hanno visto i tuoi occhi
    e tutto era scritto nel tuo libro;
    i miei giorni erano fissati,
    quando ancora non ne esisteva uno...
    Salmo 138

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