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Visualizzazione dei post da marzo, 2021

Bellezza che guarisce

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La parola Dio evoca tante cose. Spesso purtroppo una pesante idea di doveri e osservanze la rendono poco attraente. Chi vive di Dio e si nutre della sua presenza ha un'altra visione del mistero divino. Le immagini e metafore usate rivelano come è percepito nel profondo il rapporto con Dio. Un testo apocrifo dell'Antico Testamento, le "Odi di Salomone", contiene 42 inni composti nel primo secolo dopo Cristo in ambiente cristiano. Ne leggiamo uno insieme.  Tantissime immagini in poche righe per dire la bellezza di Dio, la sua luminosità, la sua contagiosa sapienza. Leggere inni così porta luce interiore e guarisce i nostri occhi da tristi immagini divine. Ecco l'inno: "Gioia è il sole per chi desidera la luce,* gioia del mio cuore è il Signore. Egli è il mio sole, i suoi raggi mi hanno risvegliato,* la sua luce ha tolto ogni ombra dal mio volto. Per opera sua ho acquistato la vista,* e vedo il suo giorno santo. Lui mi ha dato l'orecchio interiore,* posso as

In cielo c'è una stella

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  Vi propongo un piccolo esercizio di poesia. Perché farlo? "Abitare poeticamente il mondo o abitare umanamente il mondo, in fondo, è la stessa cosa".  Sono parole di Christian Bobin (nato nel 1951) scrittore e poeta francese.  Dice della sua esperienza: “Scrivere è un modo di rispondere alla vita. Abbiamo sempre bisogno di rispondere a un dono con un altro dono, non per sdebitarci, ma per continuare a donare e ricevere, senza fine”. Riconoscere nella vita un dono incessante non significa negarne l’irrimediabile dualità: “il fondo della vita è terrificante e bello, le due cose allo stesso tempo”. Leggere i suoi scritti è come guardare tanti piccoli quadretti naif, lasciarsi prendere da immagini e colori, per sognare e riflettere. Leggiamo insieme:                            *** In cielo c’è una stella per ciascuno di noi, sufficientemente lontana perché i nostri errori non possano mai offuscarla. Il giorno in cui acconsentiamo a un po’ di bontà è un giorno che la morte non p

La mia religione è l'amore

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Una espressione che ho trovato negli scritti di Teresa d'Avila mi sostiene nella meditazione: "Cercati in me, cercami in te".  È un invito che il Signore rivolge alla monaca spagnola per orientare la sua meditazione nella direzione di reciprocità e di appartenenza.  Quando mi rivolgo al Signore lo penso di fronte a me? Sopra di me? Lontano da me? Fuori di me?  "Io sono in voi e voi siete in me"  dice Gesù nel Vangelo.  Crescere nella consapevolezza di questa reciproca inabitazione apre il cuore e la vita ad una profonda esperienza della presenza di Dio.  Nei versi del mistico islamico turco Yunus Emre, vissuto nella seconda metà del 1200, ho trovato ispirazione per alimentare questa esperienza nel mio cuore. Leggiamola insieme: "Amanti, oh! amanti!  Ho visto il volto dell'Amato, la mia religione è l'amore, ogni dolore è musica nuziale! A Te, mio principe, ho offerto l'essere, l'ho passato dalle mie mani alle tue, la ricchezza e il tesoro del

Parole per il silenzio

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  Perché i testi religiosi, che sono fatti di parole, esaltano il silenzio? Si scrivono grossi libri o si fanno lunghe conferenze per dire che è necessario fare silenzio. Un paradosso? Un argomento che è negato proprio mentre è esaltato?  La realtà è molto più profonda, se si pensa al parlare di Dio. Le parole umane sono sempre inadatte a dire il mistero profondo, mentre tante esperienze testimoniano l'efficacia del silenzio accogliente davanti al mistero.  Non abbiamo tutte le parole che ci servono per dire la nostra esperienza di Dio e alla fine il silenzio prende il posto di ogni altra esperienza.  Scrive Tommaso d'Aquino: «Dio viene onorato con il silenzio non perché di lui non si dica nulla,  o non si indaghi nulla, ma perché, qualunque cosa diciamo o indaghiamo su di lui, siamo consapevoli che abbiamo fallito nella nostra comprensione». Dio è più grande del nostro cuore, leggiamo negli scritti dell'apostolo Giovanni. Perciò è necessario abbandonare ogni pretesa di  co