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Visualizzazione dei post da aprile, 2023

Veri cercatori

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Il mondo è pieno di segni  per i miei occhi e il mio cuore. Tutto ha una parola di vita  per chi ha imparato ad ascoltare. La mia stessa vita  è spazio di ricerca  dei segni d'amore di Dio per me e per l'umanità intera. Un salmo ci ricorda  "Insegnaci a contare i nostri giorni e acquisteremo un cuore saggio" (90,12). Contare, tenere conto, scrutare, esaminare i nostri giorni e il nostro vissuto, ci porta sapienza. Il mio cuore può imparare dalla mia stessa storia, con il suo alternarsi di esperienze belle o brutte.  Papa Francesco ha una parola per noi; insegna la via interiore per fare questo lavoro che è scuola di sapienza. Domande facili, poste al nostro vissuto: così inizia questo cammino. Scrive Francesco: "Cosa è successo oggi dentro di me? Questa è la domanda.  Si tratta di rileggere la giornata con Gesù,  rileggere la mia giornata:  di aprirgli il cuore,  di portare a Lui le persone,  le scelte,  le paure,  le cadute e le speranze,  tutte le cose che sono

Rischiare di vivere

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Vivere è il mestiere di ogni uomo  e di ogni donna che nasce in questo mondo. Vivere è rischioso. Vivere è meraviglioso. Vivere è faticoso. Vivere è il senso bello della vita.  Meditare sulla vita aiuta. Aiuta a ritrovare gusto,  fiducia,  speranza. Aiuta ad allontanare la paura,  la delusione,  l'amarezza. Le parole di Pablo d'Ors, prete e scrittore spagnolo dei nostri giorni, aiutano a guardare alla vita nella sua contraddittorietà, imperfezione e bellezza. Scrive don Pablo: "lo, naturalmente, non so bene cosa sia la vita, ma sono deciso a viverla. Della vita che mi è stata data non voglio perdermi nulla: non solo mi oppongo a che mi si privi delle grandi esperienze, ma anche e soprattutto di quelle più piccole. Voglio imparare quanto posso, voglio assaggiare tutto quanto mi si offre. Non sono disposto a tarparmi le ali né a permettere a nessuno di tagliarmele. La vita è uno splendido viaggio, e per viverla bisogna evitare una sola cosa: la paura.  Di tutti i dilemmi che

Pane e vino

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Il pane è quotidiano,  il vino per la festa. Pane e vino, quotidianità e festa,  ci nutrono, ci allietano. Sono memoria,  sono presenza,  sono speranza futura. Davanti a un po' di pane  e un po' di vino  il cuore, meditando, si apre al mistero. Ogni volta  che mangiamo questo pane  e beviamo a questo calice  di Gesù Messia e Signore  la sua morte santa e feconda  è annunciata, la sua risurrezione primizia e mattino del mondo futuro è proclamata, il suo ritorno  nel fuoco dello Spirito è atteso  perché tutto si consumi nell'Amore del Padre. Tutta la creazione  con noi  attende e geme  nel desiderio  che tutto si riveli  l'Amore si manifesti  la salvezza si compia  lo Spirito si libri  fecondo e luminoso  sulla creazione definitiva  sulla creazione tutta vita  sulla creazione tutta bella  senza ombre e senza lacrime  così come nel Cristo  il Padre  da sempre l'ha vista  amata  desiderata  voluta  fatta  plasmata celebrata  goduta.  Il pane e il vino eletti come corpo

Morte e vita

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Pasqua richiama morte e vita. In questo ordine. Pasqua richiama un amore  a noi sconosciuto. Il mattino di Pasqua  tutto va ripensato:  la debolezza e la forza,  la sconfitta e la vittoria,  il fallimento e il successo. La nostra semplice esperienza  non basta. Un annuncio sempre nuovo  ci spiazza:  è stato trovato un sepolcro vuoto  e un crocifisso, già morto,  visto vivo e in buona salute. Ci è chiesto ancora coraggio,  ci è data la possibilità di nuova allegria. Con gli occhi e il cuore di Carlo Maria Martini, guardo a questo giorno: "In questa Pasqua vorrei poter dire a me stesso con fede le parole di Paolo nella seconda lettera ai Corinti: «Per questo non ci scoraggiamo, ma anche se il nostro uomo esteriore si va disfacendo, quello interiore si rinnova di giorno in giorno. Infatti il momentaneo, leggero peso della nostra tribolazione ci procura una quantità smisurata ed eterna di gloria, perché noi non fissiamo lo sguardo sulle cose visibili, ma su quelle invisibili. Le cose

La misericordia è una passione

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La domenica delle Palme ci riporta con il cuore al Cristo della Croce, all'amore di Dio che si manifesta nella passione del suo Messia. Passione di Dio per l'uomo, passione nell'Uomo della Croce, passione che diventa misericordia appassionata e ostinata possibilità di andare oltre il male e la morte. Guidati dalle parole di  Roberto Mussapi (Cuneo 1952) poeta e drammaturgo, contempliamo il mistero della passione di Dio per l'uomo, che diventa misericordia senza confini:   "Amore di Dio,  passione dell’uomo. ​La misericordia, quando si manifesta, non è soltanto una pratica, un esercizio, ma è nella sua essenza una passione.  La misericordia è una passione perché come ogni passione vede coincidere debolezza e forza, abbandono e azione, umiltà e dignità.  L’uomo misericordioso è e si sente una docile fibra dell’universo, miracolato dal sorgere del sole e incantato dall’aura della luna. È piccolo e debole. Ma nello stesso tempo l’uomo misericordioso è forte, poiché sa