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Visualizzazione dei post da novembre, 2023

Fiume di compassione

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Troppe parole. Coprono la nostra incapacità di perdonare. Nascondono il nostro vuoto di compassione. Siamo in imbarazzo davanti alla necessità di misericordia. Carlo Maria Martini, maestro di preghiera, ci fa dono delle parole che nutrono il nostro cuore e la nostra compassione. "Donaci, Signore Gesù, di metterci davanti a te! Donaci, almeno per questa volta, di non essere frettolosi, di non avere occhi superficiali o distratti Perché, se saremo capaci di sostare di fronte a te, noi potremo cogliere il fiume dl tenerezza, di compassione, di amore che dalla croce riversi sul mondo.  Donaci di raccogliere il sangue e l’acqua che sgorgano dal tuo costato, come l’hanno raccolto i santi.  Donaci di raccoglierli per partecipare alla tua immensa passione di amore e di dolore nella quale hai vissuto ogni nostra sofferenza fisica e morale.  Donaci di partecipare a quella immensa passione che spacca i nostri egoismi, le nostre chiusure,  le nostre freddezze.  Donaci di contemplare questa im

Messia vincitore

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In tempi di guerre ci sarà d'aiuto fermarci a meditare su qualche versetto del Salmo 2. Questo Salmo introduce un personaggio che è presente, in modo nascosto o manifesto, in tutti i Salmi: il Messia.  I rabbini dicono che tutta la Scrittura parla del Messia. È l'atteso per eccellenza dalla fede ebraica. È l'eletto del Signore che porterà a compimento l'opera di Dio vincendo su ogni altro potere contrario.  Il saggio che medita (Salmo 1) insieme al Messia che viene, sono i due primi personaggi, i protagonisti del salterio, insieme ad altri che conosceremo per via.  "1 Perché sono in rivolta le genti e i popoli tramano invano?"  La parola "invano" in questo versetto è la più grande e definitiva condanna della guerra, di ogni guerra. Ogni guerra è vana, inutile, non porta da nessuna parte.  Il primo versetto è la foto di un'umanità agitata e in lotta.  A che serve tutto questo clamore inutile?  Questa guerra ha un obiettivo molto particolare.  &quo

Vieni a cercarmi

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Il Salmo 1 canta la sapienza e la stoltezza: Ascoltare la Parola di Dio. Non curarsi della Parola di Dio. Raccogliere o disperdere. Crescere o rinsecchire. Gioire o intristire. Vivere o morire.  Di questo in fondo si tratta. Si racconta che, quando il re Salomone espresse un unico desiderio davanti a Dio, chiese un cuore che ascolta (cfr. 1 Re 3,9). Ancora pochi versetti del Salmo 1. "3 Egli è come un albero trapiantato presso corsi di acque alla sua stagione darà il suo frutto,  le sue foglie mai appassiranno  tutto quello che fa riuscirà bene. 4 Non così i malvagi  ma come pula che il vento disperde". Due immagini che danno subito il loro significato: un albero verde e rigoglioso e poca paglia dispersa dal vento. Chi ascolta è come l'albero, chi no si disperde come fuscelli senza radice e senza peso. Una vita che cresce solida e ben radicata contro una vita nella dispersione e nel non senso.  L'amore per la Parola di Dio, per la sua sapienza, feconda la nostra vita,

Fede felice

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Pochi versetti possono saziare e far crescere il desiderio. Poche parole, perché il nostro sguardo diventi più capace di vedere in profondità. Due versetti dal Salmo 1 per alimentare la nostra preghiera: "1 Beato l’uomo che non segue il consiglio dei malvagi non resta  sulla via dei peccatori non sta  in compagnia degli arroganti,  2 ma nell’insegnamento del Signore trova la sua gioia e medita il suo insegnamento giorno e notte". Il salmo si apre con un annuncio paradossale: la felicità per l'uomo è nutrirsi giorno e notte della Parola del Signore.  E così si apre tutto il libro dei Salmi. La Parola di Dio la mia felicità? Ma di chi parla il salmo? Di un credente innamorato del suo Dio che gioisce a sentirne la voce,  ad avere davanti agli occhi una sua lettera.  La Bibbia è infatti una lunga lettera scritta dal Signore alla nostra umanità. Se non sono innamorato del Signore le sue parole non saranno così saporite per me.  È anche vero che la familiarità a questa Parola f