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Visualizzazione dei post da marzo, 2024

Non la morte ma la vita

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Tutto intorno a noi sembra impegnarsi contro l'umanità e il suo futuro. E oggi è Pasqua! La speranza è ferita a morte,  l'indifferenza si impadronisce sempre di più del nostro cuore. E oggi è Pasqua! È nel Cristo risorto che cerco speranza, fiducia, desiderio di futuro. Con don Mimmo Battaglia preghiamo per attingere luce dal Risorto. Preghiamo per fare risorgere la speranza e la voglia di futuro. Preghiamo perché la risurrezione di Gesù sia per tutti segno di vita, di una nuova possibilità. "Cos’è che ti ha fatto accettare quel calice? Cos’hai visto che a noi è oscuro, quale Speranza, quale futuro, quale vittoria? Nel tuo sogno devi aver visto una nuova umanità, un uomo nuovo con il tuo volto sul volto di ognuno. Forse l’umanità che sale verso il Calvario, mano nella mano; forse è questa la visione che ti ha dato la forza. Non un aldilà ma una terra pacificata e solidale. La ricongiunzione degli uomini che, tutti insieme, diventano immagine di Dio. Ecco la Spe

L’amore è una fame

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Scrive Giovanni nel suo Vangelo: «Io attirerò tutti a me» (12,32). È Gesù che parla della sua morte, del suo innalzamento sulla croce.  La sua morte ha un potere di attrazione. Gesù è attraente. Risveglia in noi la fame di vita, di pienezza, di eternità. La poesia, la vita, gli incontri fondamentali, ci educano a riconoscere la voce dell'amore e a seguirla. Vale con gli esseri umani e vale con il Signore.  Quali vie segue il cuore quando si fa attento all'amore? È vero che Dio è innamorato dell'umanità?  Una riflessione di Enzo Bianchi ci aiuta a guardare con attenzione a questa "fame di cui non siamo mai sazi", come lui stesso definisce il nostro bisogno di amore. "Nella sua misericordia è certamente Dio che attira la sposa nel deserto per parlare al suo cuore (Os 2,16), e infatti: «Nessuno può venire a me se il Padre non l’attira» e: «Io attirerò tutti a me» (Gv 6,44; 12,32). Ma questa chiamata desta un desiderio e induce alla ricerca che la spo

Nomadi

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Questo post è dedicato a chi sa di essere monaco senza monastero, contemplativo senza regola. È dedicato a chi vive la passione per la Parola e lo Spirito. È dedicato a chi è preso dal desiderio di Dio. Esiste un monachesimo interiore che coinvolge dal di dentro, dal profondo, senza insegne esteriori. Uomini e donne che hanno Dio come centro di gravità permanente. Silenzio, ascolto, desiderio, preghiera, sono gli elementi di questa umanità felice di sperare, aperta all'amore per Dio e il prossimo. Le parole di Enzo Bianchi ci aiuteranno a ritrovare il senso di questa esperienza. "Benjamin seppe che Jochanan stava per partire; andò a trovarlo e, informatosi delle sue intenzioni, gli disse: «Vai dunque laggiù? Come sarai lontano!». Rispose Jochanan: «Lontano da chi? Lontano da dove?». Questa storiella chassidica contiene una verità apparentemente disumana: per l’ebreo dell’esilio (galùt), l’ebreo che non ha più né la terra santa né il santuario, l’ebreo destinato dal

Signore della vita e della morte

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La preghiera è per chi non gli basta il mondo. La preghiera è via per stare nel mondo, rimanendo nella luce. La preghiera è vivere con un cuore saldo in mezzo alle tempeste della vita. La preghiera: non si finisce mai di imparare! Tutta la vita necessita di una lunga scuola di preghiera. Davanti alla morte, finite le nostre deboli parole, la preghiera apre ad un oltre, ad un nuovo, ad una speranza che non è figlia di questo mondo che ci ospita. Il Dio Unico, il Dio Signore di tutti,  è Signore della vita e della morte. Accompagnati dalla preghiera di Giovanni Paolo II, viviamo nella fede un momento della vita che è la morte. Le nostre domande e le nostre risposte teniamole per il momento da parte e lasciamo che sia la fede a dirci il senso del vivere e del morire. «Padre misericordioso, Signore della vita e della morte. Il nostro destino è nelle tue mani. Guardaci con bontà e guida la nostra esistenza con la tua Provvidenza, piena di sapienza e di amore. Ravviva in noi,

Desiderio profondo

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Papa Francesco suggerisce una preghiera per la nostra vita: "Dacci il desiderio e fallo crescere, Signore".  Che senso ha una preghiera così?  Non sono proprio i desideri a tormentarci e farci fare brutte scelte? Guidati dalle parole di papa Francesco impariamo a discernere l'autenticità di un desiderio.  «Colpisce il fatto che Gesù, prima di compiere un miracolo, spesso interroga la persona sul suo desiderio: “Vuoi essere guarito?”. E a volte questa domanda sembra fuori luogo, ma si vede che è ammalato!  Ad esempio, quando incontra il paralitico alla piscina di Betzatà, il quale stava lì da tanti anni e non riusciva mai a cogliere il momento giusto per entrare nell’acqua. Gesù gli chiede: «Vuoi guarire?» (Gv 5,6). Come mai?  In realtà, la risposta del paralitico rivela una serie di resistenze strane alla guarigione, che non riguardano soltanto lui.  La domanda di Gesù era un invito a fare chiarezza nel suo cuore, per accogliere un possibile salto di quali