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Visualizzazione dei post da agosto, 2024

Sono qui

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Vivere senza vivere è un paradosso scandaloso che sembra diffondersi sempre più.  Tutto è già visto per alcuni, tutto è già successo, nessuna aspettativa di novità. Mi rattrista ogni volta imbattermi in una tale modo di guardare la vita.  Gustare il qui e ora di ogni istante è una vera grazia che la vita ci offre continuamente.  Gli appunti di Anselm Grün, monaco benedettino e psicoterapeuta, su questo tema ci offrono una pista di riflessione da cui può nascere gratitudine e nuovo desiderio.  "«Vi sono alcuni che vivono con una routine tanto sorprendente, che riesce difficile credere che vivano per la prima volta».  L'autore polacco Stanislaw Jerzy Lec, uno dei critici più acuti del nostro tempo, con questa frase ha riassunto un concetto in modo pregnante: Lec non si riferisce qui alla reincarnazione, bensì all'impressione che queste persone suscitano in lui nella vita quotidiana.  Niente per loro possiede il mistero, il fascino dell'unicità: sono giova

Vera gioia

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Il lavoro interiore è un lavoro necessario. È lavoro quotidiano. È lavoro spirituale. Silenzio, preghiera, contemplazione, ascolto dello Spirito, ricerca di Dio, conoscenza di sé, sono parole di cui tutti conosciamo il senso. Meta di tutto questo è giungere alla vera gioia, come ci ricorda il filosofo e teologo Vito Mancuso, in questa incoraggiante esortazione. "Per giungere alla vera gioia, alla permanente e indistruttibile gioia di vivere, si deve superare se stessi. Nella preghiera e nella contemplazione si raggiungono stati in cui, respirando profondamente, il tempo è come se non ci fosse. Le persone che vivono stabilmente nella dimensione di contemplazione superano già ora il tempo, nel senso che attingono la profonda radice dell’essere e vivono in essa. Per questo gli autentici maestri dello spirito sono nella gioia e nella pace, e il loro volto esprime quiete e dà serenità. E questo è ciò di cui gli uomini hanno bisogno: gioia, pace, quiete, serenità. Il senso s

Signore insegnaci

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Le nostre preghiere spesso finiscono con "ascoltaci Signore". Pensavo ad una variante: "Insegnaci Signore". Diciamo sempre che non ci sono veri maestri. Vero maestro è il Signore. Lui è sempre attento alla nostra vita e disponibile a farci da maestro interiore. Abbiamo tanto da imparare. Diciamo che c'è sempre da imparare  ma poi... José Tolentino Mendonça, vescovo e insegnante di spiritualità, ci offre un esempio di preghiera in cui si esprime la certezza che il Signore è il nostro insegnante ed è necessario coltivare il desiderio di imparare veramente da lui.  "Insegnaci, Signore, cosa significa la gentilezza, questa maniera affettuosa di condurre la realtà e le relazioni.  Insegnaci a non fare del risentimento, della diffidenza o dell’indifferenza il movente della vita, ma invece ad attivare una concreta capacità di empatia con i nostri simili, tanto nelle cose grandi come in quelle che ci sembrano meri dettagli.  Insegnaci a metterci al post

Imperfetti

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Guardarsi dentro è un vero cammino  di sapienza. Richiede umiltà, fiducia, speranza. Il cammino interiore è scoperta del mondo non più guardato dal punto  di vista dell'apparenza. Su questa via cogliamo la forza per non scoraggiarci dei nostri errori e la spinta per ricominciare. L'umiltà e il sano senso della realtà ci impediscono di smarrirci nella scoperta della nostra imperfezione. Siamo imperfetti ed è da questa fondamentale certezza che Neva Papachristou, insegnante buddista di meditazione, ci propone di rileggere tante nostre esperienze interiori. "Il cammino interiore è stato definito come una storia d’amore, perché è contrassegnato da cura e sollecitudine.  L’amore per il cammino ci offre la gioia di comprendere noi stessi e gli altri. L’umiltà è la nostra migliore compagna di viaggio, poiché ci aiuta a non cadere nello scoraggiamento davanti ai nostri errori e ci dà la lena necessaria per ricominciare.  Le difficoltà sono nostre amiche anch’esse, in q