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Visualizzazione dei post da settembre, 2019

Dio è contento

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"Come gioisce lo sposo per la sposa, così il tuo Dio gioirà per te".   (Isaia  62,5) La contentezza di Dio non è un punto usuale di meditazione. Dobbiamo ringraziare questa pagina degli scritti di Giuliana di Norwich, monaca cristiana, che in poche righe richiama cinque momenti della storia della salvezza e sottolinea che Dio è contento per ognuno di questi. Già la prima pagina della Genesi (capitolo 1), ci mostra Dio che si rallegra e festeggia per le cose belle che fa. Dio è contento. È perfino bello dirlo, ripeterlo.  " Vidi che Dio è contento di essere nostro padre, e Dio è contento di essere nostra madre, e Dio è contento di essere il nostro vero sposo, e l'anima la sua amata sposa. E Cristo è contento di essere nostro fratello, e Gesù è contento di essere il nostro salvatore. Queste sono cinque grandi gioie nelle quali egli vuole che noi ci rallegriamo, gli diamo lode, gli rendiamo grazie, lo amiamo e lo benediciamo per l'eternità ". Dio è c

Meditare leggendo

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La lettura di una pagina di Sacra Scrittura, come punto di partenza per la preghiera, è il metodo più antico e semplice, nella tradizione ebraica e cristiana. Nel dialogo  con il Signore, è lui che parla per primo . E dall'ascolto della sua parola nasce la mia risposta. " Cercate leggendo  e troverete meditando;  chiamate pregando  e vi sarà aperto contemplando ". Così riassume il percorso Guigo II il Certosino, un monaco, che in una lettera di istruzione al discepolo, espone il metodo, famoso anche con il nome di lectio divina. Guigo II descrive i quattro gradini  più importanti della lettura meditata e pregata. Il primo gradino è la lettura . Si comincia con la lettura di un brano breve della Bibbia, lentamente e con attenzione, rileggendolo più volte. Il secondo gradino è la meditazione . Durante questa tappa si riflette sul testo scelto. Mi fermo su una parola o una azione che più colpisce. Ci ritorno rileggendo e ascoltando, allo stesso tempo, i sentim

Non sapere di più, ma gustare di più

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Tanti sono i modi in cui si può descrivere la meditazione, e ognuno ne rivela un aspetto prezioso. Ecco la mia definizione preferita. Meditare non è sapere di più, ma gustare di più . Spesso si confonde la meditazione con la riflessione. Meditare non è riflettere. Si confonde con i bei pensieri. Meditare non è fare bei pensieri. Si confonde con nobili ragionamenti Meditare non è fare nobili ragionamenti. Si confonde con un discorrere interiore. Meditare non è un discorrere interiore. Meditare è fare un azione concreta. Non è evasione, ma incontro profondo con la realtà. Trovare, nella calma, un luogo e un tempo. Fermarsi. Sappiamo tantissime cose,  ma poche di queste ci danno gusto . La vita, la bellezza, la luce, la pace, la morte, l'essere: sapremmo dire qualcosa su ognuna di queste parole. Fermarsi e gustare, sentirle profondamente in tutta la loro vitalità è un'altra cosa. Vita. Mi fermo. Mi prendo un po' di tempo per pacificarmi interiorme

Fuoco e acqua

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Nella tradizione islamica è conservata la memoria di una delle mistiche più originali dell'umanità, Rābiʿa, vissuta nella seconda metà del 700 d. C., considerata la più famosa e venerata donna sufi. Un episodio della sua vita, tra i tanti tramandati, mi ha colpito. Rābiʿa fu vista correre per una strada di Bassora, portando una torcia accesa in una mano e nell'altra un secchio d'acqua. Interrogata "O Signora della Vita Futura, dove vai e che cosa significa questo?", rispose "Voglio incendiare il Paradiso e spegnere l'Inferno, perché questi due veli spariscano e i suoi servi Lo adorino senza sperare ricompense o temere castighi". Commuove, sentire il desiderio di questa donna, che vuole che solo Dio sia la meta del nostro vivere, lui direttamente, senza preoccuparsi di premi o castighi, ma solo del suo amore,  e di correre per stare con lui per sempre.  Non cerca i suoi premi, ma lui. Non teme i suoi castighi, ma cerca lui fiduciosa.  L&#

Vita

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Accorgersi di essere vivi .  Sentire la vita, qui, ora.  È questa l'esperienza a cui tende gran parte del nostro impegno ad essere felici.  La vita non è ovvia, mai scontata. Assaporarla è un dono del Dio Vivente.  Una luce, una canzone, un profumo, e la vita fa la sua epifania, si svela al nostro essere più profondo.  Vivere è meraviglioso.  L'attimo in cui ci accorgiamo di questo facciamo esperienza di pienezza e di eternità.  Ho scelto tre parole, che come  campanelli, squillino al nostro cuore e alla nostra mente, aprendoci al fascino gustoso di vivere.  La vita non ci appartiene, siamo noi che le apparteniamo .  La vita è prima di me.  La vita è dopo di me.  Eppure la vita, ora, è in me.  Mi è stato fatto il dono di appartenere a lei, alla vita.  Se la vita appartenesse a me, rischierei grosso, non mi accorgerei neanche di viverla. Tante cose mi appartengono, e non me rendo neanche conto, in questo momento non sono presenti in me.  Per grazia, appart