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Visualizzazione dei post da dicembre, 2019

Dove mi cerchi?

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Dietro il nome di Kabir si nasconde un personaggio di una ricchezza spirituale straordinaria. Mistico e poeta indiano, vissuto tra la fine del 1400 e l'inizio del 1500, ci ha lasciato dei brevi componimenti, raccolti dai suoi discepoli in un libretto che ne contiene 100. La sua fede, difficilmente classificabile, risulta a volte vicina al credo hindū, a volte a quello islamico, e in certe sue parole né all'uno né all'altro. Ecco una parola di Kabir: O Servo, dove Mi cerchi? Guarda! Io sono vicino a te. Non sono nel tempio, nè nella moschea; non sono nel Kaaba, (è il nome di un tempietto che si trova nel cortile della grande Moschea della Mecca) nè nel Kailash ; (montagna della catena dell’Himalaya e nel mito la sede del Dio Shiva). Non sono nei riti nè nelle cerimonie; non sono nello Yoga, nella rinuncia. Se tu sei un buon cercatore Mi vedrai immediatamente: Mi incontrerai in un attimo. Kabir dice: “O Santo! Iddio è il respiro di ogni respiro”. È

Canto di Natale

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Un bambino è nato per noi, ci è stato dato un figlio! Grande sarà il suo potere e la pace non avrà fine. Si chiamerà Emmanuele: Dio con noi. Il suo nome sarà: Consigliere mirabile, Dio potente, Padre per sempre, Principe della pace. Il popolo che camminava nelle tenebre ha visto una grande luce. Hai moltiplicato la gioia, hai aumentato la letizia. Su di lui si poserà lo spirito del Signore, spirito di sapienza e d’intelligenza, spirito di consiglio e di fortezza, spirito di conoscenza e di timore del Signore. Non giudicherà secondo le apparenze e non prenderà decisioni per sentito dire; ma giudicherà con giustizia i miseri e prenderà decisioni eque per gli umili della terra. Ecco, Dio è la mia salvezza; io avrò fiducia, non avrò timore, perché mia forza e mio canto è il Signore; egli è stato la mia salvezza. Cantate inni al Signore, perché ha fatto cose eccelse, le conosca tutta la terra. (Isaia, profeta)

Abbassamento divino

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Scrive Dietrich Bonhoeffer, teologo cristiano, morto nei campi di concentramento nazisti: " Dio in Cristo non ci salva in virtù della sua onnipotenza, Dio in Cristo ci salva in virtù della sua impotenza ". Poche parole per dire la ferita aperta al centro della fede cristiana: la debolezza di Dio, che si "abbassa", si "annichilisce", fino alla morte e alla morte di Croce. È una meditazione da fare sussurrando, tanto è grande il mistero e la lotta che scatena nella mente e nel cuore. Come si può credere che l'Onnipotente per definizione, nella storia di Gesù Cristo arrivi a tanto? Ha senso un Dio che muore? Perché non ci ha liberati con la sua potenza? Perché tanta sofferenza aggiunta alla storia dell'umanità? Io credo che Dio è Amore . Credo che è capace di amare e che ama sino alla fine. Il Dio che conosco non è impassibile e distante. L'amore è il motivo di ogni gesto divino ed è la meta di ogni suo progetto. "Nessuno ha un

Perdere

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C'è un detto di Gesù che fa pensare: " Sforzatevi di entrare per la porta stretta " (Luca 13,24). L'immagine è semplice.  Da una porta stretta si passa a fatica,  non certamente con tanti bagagli o carichi di pacchi. Se voglio passare devo deporre tutto ciò che ingombra e passare più "nudo" possibile .  Ed è così la vita.  Per camminare e andare avanti bisogna abbandonare tante cose che sembrano indispensabili ma che non ci fanno passare. Per strada si perdono tante cose .  E non è un male, se l'obiettivo è passare per la porta stretta e andare avanti.  Basta pensare ad un rapporto di amicizia,  ai legami familiari,  alle scelte fondamentali che mi danno più vita. La parola di una poetessa contemporanea mi ha accompagnato in questa meditazione. "C’è stato un momento in cui mi sono persa. Ho perso tutto quello che avevo attaccato alla schiena, i vecchi paradigmi, forme, maschere, vergogna, senso di colpa, costumi e le

Desiderio

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In un momento intenso della sua storia, Gesù descrive un desiderio che lo ha accompagnato per tanto tempo. A tavola con i discepoli, in quella che noi chiamiamo l'ultima cena, dice: "Ho tanto desiderato mangiare questa Pasqua con voi, prima della mia passione" (Lc 22,15). Gesù ha vissuto tutta la vita spinto da questo desiderio. È stato una delle molle della sua vita. Cena dopo cena ha coltivato questo desiderio evitando di perderlo o di lasciarlo sfumare lungo il difficile cammino verso Gerusalemme. Desiderare aumenta l'intensità della vita. Le grandi esperienze della vita, come un'innamoramento, una vocazione, una spinta artistica, un grande ideale realizzato, hanno sempre alle spalle grandi desideri. La sapienza antica ci apre gli occhi su un aspetto importante. "È nella natura del desiderio di non poter essere soddisfatto, e la maggior parte degli uomini vive solo per soddisfarlo". (Aristotele) Il desiderio che incontr

Salmo 23: Tu mio pastore

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Il Signore è il mio pastore: non manco di nulla. Su pascoli erbosi mi fa riposare, ad acque tranquille mi conduce. Rinfranca l’anima mia, mi guida per il giusto cammino a motivo del suo nome. Anche se vado per una valle oscura, non temo alcun male, perché tu sei con me. Il tuo bastone e il tuo vincastro mi danno sicurezza. Davanti a me tu prepari una mensa sotto gli occhi dei miei nemici. Ungi di olio il mio capo; il mio calice trabocca. Sì, bontà e fedeltà mi saranno compagne tutti i giorni della mia vita, abiterò ancora nella casa del Signore per lunghi giorni. Ognuna delle parole di questo meraviglioso salmo mi è cara. La prima volta che le ho sentite mi hanno contagiato un senso di grande fiducia, che non mi ha più abbandonato. La certezza di essere accompagnato, che c'è una guida, un Padre, un pastore che veglia sui miei passi, dona sicurezza e libertà al mio cammino. Di questo salmo esistono varie versioni in canto. Spesso mi risuonano nel cuore