La seconda freccia

Dalla sapienza buddista ascoltiamo il sutra della seconda freccia : "È come se un arciere, dopo aver colpito un uomo con una freccia, lo colpisse ancora con una seconda freccia. Sicché quell’uomo patirà il dolore di due ferite. Lo stesso accade all’ignorante, che soffre a causa di due dolori, quello fisico e quello mentale". A pensarci bene l'osservazione è molto sottile e reale. Le occasioni di sofferenza sono molte lungo il corso della vita. Il detto di Buddha distingue tra due tipi: una inevitabile e una evitabile, che dipende dal nostro modo di reagire. Mi escludono da qualcosa, e questo mi fa soffrire. Allora nella mia mente inizia un processo: è colpa mia, non sono capace di farmi valere, non sono mai stato buono a niente... Questo secondo tipo di sofferenza è frutto del nostro lavoro mentale e fa più danni della prima. Non riesco ad accettare una sconfitta, e mi flagello ulteriormente con pensieri distruttivi e colpevolizzanti. Accettare la prima...