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Visualizzazione dei post da agosto, 2020

Gli occhi dell'anima

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 Gli occhi dell'anima Angela da Foligno (siamo in pieno 1200) ha 37 anni ed è stufa della superficialità e sterilità della vita mondana. Si rende conto che ha già percorso delle tappe per arrivare a questo momento di bilancio e desiderio di vita più piena e vera.  Scriverà che sono 18 i passi, o meglio trasformazioni, da compiere nel cammino di conversione. Scopre in San Francesco d'Assisi (morto pochi anni prima) un maestro e compagno su questa strada. Sulle orme del poverello diventa sempre più povera e spoglia di apparenza.  I primi passi riguardano la conoscenza reale di se stessi, come peccatori e limitati, scoperta che crea confusione e vergogna. Il resto del suo cammino rivela quanto l'amore di Dio può manifestarsi in una creatura umana e quanta sapienza da condividere ne scaturisce.  Angela vivrà ancora poco più di 20 anni dalla sua conversione, sperimentando intensamente nella fede la presenza di Dio Amore e contagiando tutti quelli che la circondavano di un amore

Il fiume e il mare

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  Leggiamo insieme una bella pagina di Khalil Gibran, ricca di quella sapienza che solo i poeti riescono a trasmettere. Il tema è tra i più difficili da affrontare, ma le parole che seguono nella loro bellezza ci fanno pensare serenamente. "Dicono che prima di entrare in mare Il fiume trema di paura. A guardare indietro tutto il cammino che ha percorso, i vertici, le montagne, il lungo e tortuoso cammino che ha aperto attraverso giungle e villaggi. E vede di fronte a sé un oceano così grande che a entrare in lui può solo sparire per sempre. Ma non c’è altro modo. Il fiume non può tornare indietro. Nessuno può tornare indietro. Tornare indietro è impossibile nell’esistenza. Il fiume deve accettare la sua natura e entrare nell’oceano. Solo entrando nell’oceano la paura diminuirà, perché solo allora il fiume saprà che non si tratta di scomparire nell’oceano ma di diventare oceano". Bella e chiara metafora del nostro cammino di vita che sfocia, come un fiume, in qualcosa che ci i

La vita è bella

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Condivido una preghiera meditazione di Michel Quoist. Leggerla con lentezza assaporando ogni immagine sarà occasione di luce. La vita è bella Signore, e voglio coglierla come si colgono i fiori in un mattino di primavera. Ma so, mio Signore, che il fiore nasce solo alla fine di un lungo inverno, in cui la morte ha infierito. Perdonami Signore, se a volte, non credo abbastanza nella primavera della vita, perché, troppo spesso, mi sembra un lungo inverno che non finisce mai di rimpiangere le sue foglie morte o i suoi fiori scomparsi. Eppure con tutte le mie forze credo in Te, Signore, ma urto contro il tuo sepolcro e lo scorgo vuoto. E quando gli apostoli d'oggi mi dicono che ti hanno visto vivente sono come San Tommaso, ho bisogno di vedere e di toccare. Dammi abbastanza fede, ti supplico, Signore, per aspettare la Primavera, e nel momento più duro dell'inverno, per credere alla Pasqua trionfante oltre il Venerdì di passione.  Signore tu sei risorto! Dal sepolcro, grazie a Te, l

Il tempo per crescere

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Scrive Pierre Teilhard de Chardin: "Confidate, soprattutto, nel lavoro lento di Dio. Siamo per natura impazienti di concludere ogni cosa senza ritardi". Il lento lavoro di Dio, come ci mostrano le prime pagine della Bibbia, è un lavoro che genera vita, che permette alla vita stessa di crescere, che lascia il tempo al seme di germogliare e al frutto di maturare.  Al contrario la nostra impazienza ci fa correre subito alla conclusione e quindi tutto è sempre troppo tardi.  Il tutto e subito non è divino. In questa doppia qualità di tempo c'è tutto lo spazio del nostro desiderio e della nostra speranza.  Continua il nostro autore: "Vorremmo saltare le fasi intermedie. Siamo impazienti di metterci in cammino verso qualcosa di ignoto, qualcosa di nuovo. Eppure è la legge di ogni progresso che esso si compia passando attraverso alcune fasi di instabilità e che possa volerci molto tempo. E così credo sia anche per voi". La nostra volontà di saltare le tappe, di acce

Il mio ritmo

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"Prima di tutto, devi ascoltare il tuo ritmo e cercare di vivere in accordo con esso.   Sii attento a ciò che emerge dal profondo.   Spesso le nostre azioni sono solo imitazioni, realizzazione di un dovere o un riflesso di ciò in cui crediamo un dover essere.   Ma l'unica certezza che possiamo avere sulla nostra vita e sulle nostre azioni non può che scaturire dalla profondità del nostro essere". Queste parole di Etty Hillesum mostrano alcuni nodi vitali della nostra esperienza.  Nella fatica di vivere, ognuno di noi cerca di realizzare un metodo che doni orientamento e sostegno al proprio procedere. Non è facile unificare la nostra vita e rendere il suo svolgimento più lineare e sereno possibile. Ma alcuni criteri comuni possono aiutare. È così che meditiamo le parole di Etty Hillesum.  Ritmo.  Certo viene in mente la musica. Il ritmo musicale è alternanza di alto e basso, di lento e veloce, di silenzi e suoni, di pause e riprese. Così è nella vita.  Non si può parlare s