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Visualizzazione dei post da dicembre, 2020

Luce per l'umanità

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  "Veniva nel mondo la luce vera, quella che illumina ogni uomo. Il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi". (Gv 1, 9.14) Con ancora nel cuore l'annuncio del mistero di Natale del Verbo fatto carne, è bello rileggere un testo del Concilio Vaticano II, che mostra il senso profondo di questi versetti del Vangelo di Giovanni.  È scritto nella "Guadiun et spes" al numero 22: "Solamente nel mistero del Verbo incarnato trova vera luce il mistero dell'uomo. Cristo, che è il nuovo Adamo, proprio rivelando il mistero del Padre e del suo amore svela anche pienamente l'uomo a se stesso e gli manifesta la sua altissima vocazione". • Quale vocazione ha ogni uomo? Quella di figlio prima di tutto, chiamato dall'amore all'amore, con un destino nuziale. In Gesù, il Cristo, queste sono le nuove coordinate dell'esistenza umana. È fatta luce così sul senso più profondo della nostra esistenza e sul suo futuro. L'uomo scopre così la su

Canto di Natale

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  Vieni sempre Signore Vieni di notte, ma nel nostro cuore è sempre notte: e dunque vieni sempre, Signore. Vieni in silenzio, noi non sappiamo più cosa dirci: e dunque vieni sempre, Signore. Vieni in solitudine, ma ognuno di noi è sempre più solo: e dunque vieni sempre, Signore. Vieni figlio della pace, noi ignoriamo cosa sia la pace: e dunque vieni sempre, Signore. Vieni a liberarci, noi siamo sempre più schiavi: e dunque vieni sempre Signore. Vieni a consolarci, noi siamo sempre più tristi: e dunque vieni sempre Signore. Vieni a cercarci, noi siamo sempre più perduti: e dunque vieni sempre Signore. Vieni, tu che ci ami, nessuno è in comunione col fratello se prima non è con te, o Signore. Noi siamo tutti lontani, smarriti, né sappiamo chi siamo, cosa vogliamo: vieni, Signore. Vieni sempre, Signore. (Davide Maria Turoldo)

Il Verbo si fece carne

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"In principio era il Verbo, e il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio. Egli era, in principio, presso Dio: tutto è stato fatto per mezzo di lui e senza di lui nulla è stato fatto di ciò che esiste. In lui era la vita e la vita era la luce degli uomini; E il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi" (Gv 1, 1-4.14). È l'annuncio che sentiamo ripetere nella festa cristiana del Natale di Gesù. È la buona notizia per tutta l'umanità, per ogni carne direbbe la Scrittura.  Che gioia sapere che Dio e umanità si incontrano, si mescolano, come dicono i Padri della Chiesa, e non c'è più distanza o lontananza. C'è unione, comunione, vere e proprie nozze tra il Signore e l'umanità, sua sposa.  Il mistero di Natale ci spinge ad osare questo linguaggio.  Scrive Gregorio di Nissa: "Il Verbo prendendo carne si è mescolato con l'uomo e ha assunto in sé la nostra natura, affinché l'umano sia deificato mediante questo mescolamento con Dio: la past

Come sole che sorge

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Nel "Libro della preghiera universale" di Giovanni Vannucci  c'è una preghiera alla Luce, di autore anonimo.  La rileggo in questi giorni di preparazione al Natale di Gesù, in cui la liturgia ci ricorda la parola di Giovanni: "Veniva nel mondo  la luce vera, quella che illumina ogni uomo"  (Gv 1, 9).  Luce divina è ogni incontro con Colui che viene.  Canta così Zaccaria,  papà del Battista:  "Grazie alla tenerezza e misericordia del nostro Dio, ci visiterà un sole che sorge dall’alto, per risplendere su quelli che stanno nelle tenebre e nell’ombra di morte, e dirigere i nostri passi sulla via della pace" (Lc 1, 78-79). La luce di cui parliamo non è certamente quella del sole o della luna, ma la Luce frutto della Parola originaria del Dio vivente.  Il racconto della Genesi così ci annuncia:  «Dio disse: "Sia la luce!". E la luce fu. Dio vide che la luce era bella e Dio separò la luce dalle tenebre»  (Gen 1, 3-4). Leggiamo insieme l'inno: L

Dio è Padre e Madre

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La voce degli antichi profeti è risuonata in questi giorni attraverso la voce di papa Francesco.  Ha pronunciato parole profumate di Vangelo e cariche di fede e di speranza.  Queste che ora leggiamo insieme mi hanno colpito particolarmente perché ancora una volta ha interpretato il Vangelo a partire dai poveri, dai più emarginati.  Interpretare e capire la realtà, partendo dalle nostre fragilità e dalle persone fragili che incontriamo, ci apre gli occhi sulle cose più essenziali e vere. Anche il volto di Dio ci appare più luminoso e vicino.  "Mi viene in mente quelle tante volte che ho visto la gente fare la fila per entrare in carcere. Tante mamme in fila per entrare e vedere il loro figlio carcerato: non smettono di amare il figlio e loro sanno che la gente che passa nel bus pensa «Ah, questa è la mamma del carcerato». Eppure non hanno vergogna di questo, o meglio, hanno vergogna ma vanno avanti, perché è più importante il figlio della vergogna. Così noi per Dio siamo più import