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Visualizzazione dei post da agosto, 2021

La volontà del Padre

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 "Il mio cibo è fare la volontà di colui che mi ha mandato" dice Gesù (Gv 5, 34). Così si esprime a proposito di un tema che assilla molti credenti. La volontà di Dio è la nostra felicità di figli suoi.  Per questo Gesù ci insegna a chiederne il compimento ogni giorno.  Commentando il "Padre nostro", scrive Bruno Forte: "Sia fatta la tua volontà. La tua volontà per ognuno di noi e per il mondo è il bene vero per tutti: “E in la sua  volontade è nostra pace: / ell’è quel mare al qual tutto si move / ciò ch’ella cria o che  natura face” (Dante, Paradiso, Canto III).  Invocare che la tua volontà si compia, significa domandare che la tua bellezza trionfi sull’intera scena del nostro cuore, della nostra vita e della storia del mondo. Aiutaci, allora, a comprendere la tua volontà per ciascuno di noi, e dacci la forza e la gioia di realizzarla. Liberaci da ogni attaccamento o paura, che ci impedisca di realizzare il tuo disegno nella nostra vita. E donaci la pazienza

Padre di un Regno

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"Il regno di Dio è in mezzo a voi!" dice Gesù nel Vangelo (Lc 17, 21). Alcune antiche versioni hanno: "il regno di Dio è dentro di voi".  Fidarsi della parola di Gesù è accettare che il Regno è qui. Con Gesù il Regno, cioè l'amore di Dio che opera nella nostra storia e nelle nostre vite, si è manifestato. Perché invocarlo? Perché è dono e promessa. È in mezzo a noi e viene per manifestarsi più pienamente. È presente e nascosto. Scrive Bruno Forte meditando questa invocazione del "Padre nostro": "Venga il tuo regno,  Il Tuo regno non è nell’ordine del potere di questo mondo:  è la signoria del tuo amore nei nostri cuori, ed è la nuova umanità che nasce dove la legge dei rapporti umani non è più quella della forza e della sopraffazione, ma quella della giustizia, del reciproco perdono e della pace. Perciò, il Tuo regno è già venuto in Colui, che in persona è la nostra pace, il Tuo Figlio Gesù; e deve ancora venire, perché quanto in Lui ci è stato ri

Padre nel cielo

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Padre nostro che sei nei cieli: strana precisazione di Gesù nella preghiera che ci ha insegnato. Dio è relegato nei cieli? Non è presenza vera ovunque? Non è in mezzo a noi? È una sfumatura che va accolta e meditata con grande attenzione. Scrive Bruno Forte: "che sei nei cieli" Tu non sei un padre - madre come lo si è in questo mondo.  Certo, per ognuno di noi è importante avere un padre e una madre. Chi non ha avuto questo dono, o non ha conosciuto l’amore di chi gli ha dato la vita, porta nel cuore una grande sofferenza.  Eppure, proprio perché ci sei Tu, che sei nei cieli e così scruti e conosci nel profondo tutti  e ciascuno e sempre, nelle notti e nei giorni della nostra vita, nessuno sarà mai veramente abbandonato e solo.  Tu sei lì a custodirci nell’amore, a vegliare per noi, ad  aspettare con trepida attesa il nostro ritorno, dopo tutte le avventure della nostra libertà.  Veramente, lassù qualcuno ci ama: Tu! E questo ci basta per avere speranza, per sapere che un gio

Padre nostro

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  Quando gli apostoli chiedono al loro maestro di insegnargli a pregare, Gesù formula una preghiera al Padre, così chiama il suo Dio, il mio Dio.  Il mio Dio è il Dio di Gesù, è Dio nostro e suo. È Padre suo e Padre nostro. Padre, la prima parola già apre il cuore ad una nuova "immagine" di Dio. Non più "Dominatore",  "Signore" o "Padrone" nostro. È Padre. Lo prego da figlio.  Lasciamoci accompagnare da Bruno Forte, che così scrive, meditando il Padre nostro: "Padre: Tu non sei un Dio lontano e straniero, ma il Padre, Colui cui il Figlio eterno, fatto uomo  per noi, si rivolge col nome della tenerezza, della confidenza, dell’abbandono fiducioso e  pieno: “Abbà”! Con Lui anche noi possiamo chiamarTi Padre, sapendo che lo sei: perché il Tuo amore non si fonda sui nostri meriti, ma unicamente sulla Tua bontà, mai stanca di cominciare ad amare. Tu sei Padre - Madre nell’amore perché il Tuo amore è gratuito e sempre nuovo: veramente, Tu non ci am

Il Signore non rinuncia a volerti bene

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L'omelia di Natale del 2019 di papa Francesco è diventata subito un punto di riferimento importante per la mia meditazione e per l'annuncio.  Francesco è riuscito, in poche parole, a dire in un modo bello e semplice il cuore del vangelo. La rileggo ogni giorno per far coraggio al mio cuore e dare ossigeno alla mia fede.  Dio e l'uomo sono descritti in tutta la novità e bellezza. Un brano in particolare costituisce da solo un gioiello prezioso. "Dio non ti ama perché pensi giusto e ti comporti bene;  ti ama e basta.  Il suo amore è incondizionato,  non dipende da te.  Puoi avere idee sbagliate,  puoi averne combinate di tutti i colori,  ma il Signore non rinuncia a volerti bene.  Quante volte pensiamo che Dio  è buono se noi siamo buoni  e che ci castiga se siamo cattivi.  Non è così.  Nei nostri peccati continua ad amarci. Il suo amore non cambia,  non è permaloso;  è fedele,  è paziente".  Ripeto le espressioni più belle per gustarne profondamente il senso. Dio t