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Visualizzazione dei post da maggio, 2022

Tu sei sempre stato mio

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C'è in me un crescente desiderio di quiete. Vorrei che il silenzio avvolgesse i miei pensieri per sentire il respiro di Dio che mi abita. Ho bisogno di superare i confini del mio cuore ed accogliere tutto e tutti con benevolenza. Cerco parole che mi introducano nel silenzio interiore. Parole così a volte mi vengono incontro e mi accompagnano nel profondo dove risuona una sola parola: grazie! Dalla voce del mistico indiano Yogananda Paramahansa, purificata dal silenzio, ascolto ancora parole che mi introducono nel mio tempio interiore a contemplare. "O Luce Cosmica,  ogni giorno ti vedo dipin­gere  il cielo di smaglianti colori.  Ti guardo rin­verdire  la nuda terra di tenera erba.  Tu sei nel te­pore del sole.  Oh, sei così chiaramente presente  in ogni luogo!  Io m'inchino a te.  Insegnami a riconoscere  il tuo volto nello specchio  della quiete interiore.  Amore mio divino,  fammi conoscere senza in­dugio  e senza limiti di tempo,  che tu sei sempre stato mio, dall'e

Trasformazione del desiderio

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Tutto nella vita dello spirito è mistero. La preghiera, in quanto esperienza dello spirito,  ne mostra tutta la luce  e le ombre  chiuse alla nostra comprensione. Come dire l'indicibile? Con immagini e simboli. Nella mistica islamica c'è tanta ricchezza di testi, frutto della familiarità col mistero di innumerevoli autori, guidati dal Sacro Corano e dalla parola del profeta Maometto. Un termine della mistica islamica ha attirato la mia attenzione:  "Iḥsān". La parola indica la perfezione spirituale, il vertice segreto della fede.  Un detto del profeta Maometto afferma: "Iḥsān (احسان) è credere in Dio come se tu Lo stessi vedendo. Ma se non riesci, allora ricorda che anche se tu non Lo vedi, Lui ti sta osservando". È suggestiva questa visione. Lo sguardo reciproco tra il credente e il suo Signore è una vera esperienza che nasce dalla fede.  Gli occhi negli occhi, il cuore nel cuore, da qui inizia veramente la preghiera.  Esperienza di unità, esperienza di tr

Charles de Foucauld, fratello universale.

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Oggi domenica 15 maggio viene canonizzato fratel Charles De Foucauld (1858- 1916), testimone  del Vangelo nel nostro tempo. È stato per me, fin da ragazzo, riferimento spirituale, insieme a s. Francesco, per il mio cammino di credente e di sacerdote. Charles de Foucauld è una delle figure spiritualmente  più affascinanti della cristianità.  Scrive di lui Enzo Bianchi: «È un cristiano che ha interpretato l’Evangelo usando l’eloquenza del silenzio, la forza della debolezza, la sapienza della stoltezza della croce. Tutta la sua esistenza ci ha mostrato che vivere ancora oggi come Gesù ha vissuto è la vita pienamente umana, è la fraternità resa possibile dalla caritas, è la forma della vita evangelica, è il cristianesimo stesso. Così la forma testimoniale dell’evangelizzazione assunta da frère Charles, la sua attenzione alla vita spirituale che precede il dire e il fare, la sua predicazione attraverso una vita concreta, quotidiana in mezzo agli uomini e alle donne di un tempo e di un luog

Tu sei mio Padre

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Charles de Foucauld, l’apostolo del deserto, profeta del Vangelo nel nostro tempo, commentando Lc 23, 46 "Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito", dice:  “Questa è l’ultima preghiera del nostro Maestro, del nostro Beneamato… Che possa essere la nostra… E che sia quella non solo del nostro ultimo istante, ma di tutti i nostri momenti". E sull'onda della preghiera di Gesù che si abbandona al Padre, scrive: "Padre mio, io mi abbandono a te, fa di me ciò che ti piace. Qualunque cosa tu faccia di me Ti ringrazio. Sono pronto a tutto, accetto tutto. La tua volontà si compia in me, in tutte le tue creature. Non desidero altro, mio Dio. Affido l'anima mia alle tue mani Te la dono mio Dio, con tutto l'amore del mio cuore perché ti amo, ed è un bisogno del mio amore di donarmi di pormi nelle tue mani senza riserve con infinita fiducia perché Tu sei mio Padre". Motivo e senso di tanta fiducia:  "perché Tu sei mio Padre". Fiducia e gratitudine

Dio ha bisogno.

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  Il linguaggio dei mistici osa sempre oltre le nostre aspettative. Le loro parole aprono squarci inediti sul mistero di Dio e del suo amore per noi.  Mistici e innammorati parlano per immagini, che nel nostro quotidiano appaiono esagerate. Ma è su questa strada che la fede si apre allo stupore e alla lode silenziosa.  Il solo ripetere "Dio ha bisogno" è imbarazzante. La nostra idea di Dio vacilla. La nostra idea di Dio si difende da questa affermazione. Ma chi è innamorato capisce. Chi è padre, chi è figlio, chi vive una vera e profonda amicizia, capisce.  Una pagina di Henri Le Saux, monaco camaldolese del XX secolo, vissuto per la maggior parte della sua vita in India, ci accompagna su questa via. Letta e riletta svela intuizioni che ci fanno gustare la presenza del Signore in una luce nuova.  Eccola: "È Dio, più precisamente Dio nel mistero dell’incarnazione di Gesù Cristo, l’unico Signore che mi viene incontro sotto l’aspetto di questo o quell’uomo mio fratello. Nel