La speranza è Qualcuno


Sul finire di un anno e alla soglia del nuovo, è necessario fermarsi a fare un piccolo esercizio di speranza.

Sperare per vivere.

Senza speranza si sopravvive.

Sperare per vivere.

Senza speranza si muore ad ogni tramonto.

Bruno Forte, teologo e vescovo, ci offre la sua visione della speranza nel nostro tempo.

Leggiamo insieme:

"Scrive papa Francesco: «Dobbiamo tenere accesa la fiaccola della speranza che ci è stata donata, e fare di tutto perché ognuno riacquisti la forza e la certezza di guardare al futuro con animo aperto, cuore fiducioso e mente lungimirante. Il prossimo Giubileo potrà favorire la ricomposizione di un clima di speranza e di fiducia, come segno di una rinnovata rinascita di cui tutti sentiamo l’urgenza». Diventa allora urgente chiedersi: in che consiste la speranza della fede che il Giubileo viene a riproporre e testimoniare? Come può essere appresa e vissuta da quanti accettino di essere i “prigionieri della speranza”, di cui parlano i Profeti (cf. Zc 9,12), e dai discepoli di Colui, che è in persona la “nostra speranza” (1 Tm 1,1), come afferma l’Apostolo Paolo? Certamente, il cuore dell’uomo ha bisogno di amare e di essere amato per vivere e imparare a morire: si tratta di un bisogno incancellabile, presente in tutti. Proprio per questo, la penuria più grande di speranza che si possa vivere oggi è quella riguardante la possibilità di un amore che non risulti svenduto o effimero, come avviene nelle tante forme in cui è spesso esibito e offerto l’amore. Dove incontrare questo possibile, impossibile amore, che vinca l’ingiustizia, la solitudine, l’infedeltà e la morte e risani le ferite dell’anima? Se il rischio dei tempi di tranquillità e di relativa sicurezza è l’illusione di poter cambiare facilmente il mondo e la vita, il rischio opposto - proprio dei tempi di prova - è di vivere la paura del domani in maniera più forte della volontà e dell’impegno di plasmarlo. Accogliere la sfida della speranza vuol dire, allora, vincere questa paura per volersi veramente umani: rinunciarvi è rinunciare alla vita. Solo se c’è in noi una speranza certa potremo dare senso alla vita e riusciremo ad amare al di là di ogni misura di stanchezza.  La speranza cristiana, insomma, può essere concepita e proposta solo come un dono che viene dall’alto e apre all’eterno: essa non è una semplice dilatazione del desiderio, ma l’orientamento del cuore e della vita a una meta, che vale la pena di essere raggiunta e che appare raggiungibile solo come grazia, cercata e accolta a prezzo di uno sforzo serio, perseverante, onesto, capace di sostenere anche la fatica di un lungo cammino. La speranza della fede non è qualcosa che possiamo creare e gestire con le nostre sole forze, quanto piuttosto Qualcuno che viene a noi, trascendente e sovrano, libero e liberante per noi: il Figlio venuto nella carne, Cristo Gesù. In Lui l’Eterno si è offerto come il Dio che ha tempo per l’uomo, il Dio che viene a farci dono della speranza che non delude. Come apprendere a sperare così? È stato ancora Benedetto XVI a rispondere a questa domanda, indicando tre vie: la preghiera; la disponibilità a pagare un prezzo d’amore, soprattutto al servizio di chi soffre; e l’obbedienza al giudizio di Dio, misura di verità e di giustizia per ogni scelta e sorgente di senso e di bellezza per chiunque l’accolga. Il Giubileo viene a ricordarci che questa è la speranza di cui tutti abbiamo bisogno per vivere e costruire il domani: conoscere Cristo, riceverlo nella grazia della fede e dei sacramenti, adorarlo nel più profondo del cuore, seguirlo nella carità operosa verso il prossimo, specialmente il più bisognoso. Come scriveva il gesuita Alfred Delp, morto vittima della barbarie nazista: «Il pane è importante, la libertà è più importante, ma la cosa più importante di tutte è la fedeltà mai tradita e l’adorazione vera». Solo l’adoratore di Dio riceverà la forza di essere fedele fino alla fine, libero della libertà più grande e capace di sperare e operare per una giustizia che non deluda. È per questo che il Giubileo che sta per iniziare o sarà una grande “sinfonia” di preghiera, come ha detto Francesco, o non potrà dare luce e forza di speranza al cuore e alla vita dei pellegrini, incamminati nella complessità della storia verso la bellezza che non deluderà mai".

Commenti

  1. Solo se c’è in noi una speranza certa potremo dare senso alla vita e riusciremo ad amare al di là di ogni misura di stanchezza

    Senza speranza si muore, anzi si è già morti, ma la speranza non è una parola semplice e non è una parola banale, di facile uso. Non è l'abusato ""andrà tutto bene "
    La speranza è dono del Padre, vissuta come tale diventa certezza della promessa

    RispondiElimina
  2. La Speranza è un dono, che accompagna la Fede, perché la speranza è guardare oltre, con il terzo occhio, e vedere che tutto sarà perfetto, tutto sarà ricapitolato in Cristo Gesù e il nostro andare, la nostra metà è il Paradiso, dove già oggi possiamo gustare la bontà della salvezza

    RispondiElimina
  3. Solo se c’è in noi una speranza certa potremo dare senso alla vita e riusciremo ad amare al di là di ogni misura di stanchezza.
    Chi è stanco di tutto quello che patisce,è schiacciato,ha un velo davanti agli occhi;non vede OLTRE!
    Chi di noi NON ha mai patito questo?
    E' li che la speranza(io chiamo il mio papà),che mi solleva,mi fa vedere OLTRE!
    Prego per tutti quelli che non hanno la capacità,la grazia di vedere in TE,ogni risoluzione alle fatiche quotidiane,che stancano;
    la sofferenza;il sopruso subito;la pochezza della quotidianità;l'arrendersi e cadere in depressione........
    Amen

    RispondiElimina
  4. La speranza della fede
    non è qualcosa che
    possiamo creare e
    gestire con le nostre sole forze,
    quanto piuttosto Qualcuno che viene a noi,
    trascendente e sovrano,
    libero e liberante per noi:
    il Figlio venuto nella carne, Cristo Gesù.
    In Lui l’Eterno si è offerto come il Dio
    che ha tempo per l’uomo,
    il Dio che viene a farci dono
    della speranza che non delude.

    RispondiElimina

Posta un commento

Post popolari in questo blog

Il fiume e il mare

Un altro passo

Accogliere le sensazioni