L'amore ha reso fragile il mio Dio
Tra i miei appunti ho ritrovato questa riflessione su Dio di Juan Arias, sacerdote e teologo spagnolo del secolo scorso.
È molto esplicita nel raccontare la fede in Dio dell'autore.
Io mi riconosco in tante parti.
Ogni espressione interroga
la mia fede e il mio modo
di "immaginare" Dio.
Rileggere questa pagina
nel silenzio e nella calma
apre tante porte per camminare con cuore aperto sulle vie rischiose della meditazione.
Leggiamola insieme:
"Il mio Dio non è un Dio duro, impenetrabile,
insensibile, stoico, impassibile.
Il mio Dio è fragile.
E' della mia razza.
E io della sua.
Lui è uomo e io quasi Dio.
Perché io potessi assaporare la divinità
Lui amò il mio fango.
L'amore ha reso fragile il mio Dio.
Il mio Dio ebbe fame e sonno e si riposò.
Il mio Dio fu sensibile.
Il mio Dio si irritò, fu passionale,
e fu dolce come un bambino.
Il mio Dio fu nutrito da una madre,
ne sentì e bevve tutta la tenerezza femminile.
Il mio Dio tremò dinnanzi alla morte.
Non amò mai il dolore, non fu mai amico
della malattia. Per questo curò gli infermi.
Il mio Dio patì l'esilio,
fu perseguitato e acclamato.
Amò tutto quanto è umano, il mio Dio:
le cose e gli uomini, il pane e la donna;
i buoni e i peccatori.
Il mio Dio fu un uomo del suo tempo.
Vestiva come tutti,
parlava il dialetto della sua terra,
lavorava con le sue mani,
gridava come i profeti.
Il mio Dio fu debole con i deboli
e superbo con i superbi.
Morì giovane perché era sincero.
Lo uccisero perché lo tradiva la verità che era
nei suoi occhi.
Ma il mio Dio morì senza odiare.
Morì scusando più che perdonando.
Il mio Dio è fragile.
Il mio Dio ruppe con la vecchia morale
del dente per dente,
della vendetta meschina,
per inaugurare la frontiera di un amore
e di una violenza totalmente nuova.
Il mio Dio gettato nel solco,
schiacciato contro terra,
tradito, abbandonato, incompreso,
continuò ad amare.
Per questo il mio Dio vinse la morte.
E comparve con un frutto nuovo tra le mani:
la Resurrezione.
Per questo noi siamo tutti sulla via
della Resurrezione:
gli uomini e le cose.
E' difficile per tanti il mio Dio fragile.
Il mio Dio che piange,
il mio Dio che non si difende.
E' difficile il mio Dio abbandonato da Dio.
Il mio Dio che deve morire per trionfare.
Il mio Dio che fa di un ladro e criminale
il primo santo della sua Chiesa.
Il mio Dio giovane che muore
con l'accusa di agitatore politico.
Il mio Dio sacerdote e profeta
che subisce la morte come la prima vergogna
di tutte le inquisizioni della storia.
E' difficile il mio fragile amico della vita.
Il mio Dio che soffrì il morso
di tutte le tentazioni.
Il mio Dio che sudò sangue
prima di accettare la volontà del Padre.
E' difficile questo mio Dio,
questo mio Dio fragile,
per chi pensa di trionfare soltanto vincendo,
per chi si difende soltanto uccidendo,
per chi salvezza vuol dire sforzo e non regalo,
per chi considera peccato quello che è umano,
per chi il santo è uguale allo stoico
e Cristo a un angelo.
E' difficile il mio Dio Fragile
per quelli che continuano a sognare un Dio
che non somigli agli uomini".
Grazie mio Dio
RispondiEliminaTi sei reso fragile per me
Per venirmi incontro
Per visitarmi in modo che me ne renda conto
Con un Segno che m'appartiene
La mia debolezza
Grazie mio guaritore
Il mio Dio non è un Dio duro, impenetrabile,
RispondiEliminainsensibile, stoico, impassibile.
Il mio Dio è fragile.
E' della mia razza.
E io della sua.
Lui è uomo e io quasi Dio.
Perché io potessi assaporare la divinità
Lui amò il mio fango.
Grazie mio Dio solo così posso stare con Te
Il mio Dio è Amore puro, è il Dio dell'umanità perché ha incarnato la mia vita, si è fatto uomo in ognuno di noi
RispondiEliminaIl mio Dio è fragile ,l amore ha reso fragile il mio Dio ,perché amo' tutto quello che è umano il mio Dio,così mi ha incontrato ,mi ha coinvolto e innamorata. Signore non potevi scegliere modo migliore di farti conoscere e di manifestarti.
RispondiEliminaVorrei essere fragile come il mio Dio ma la mia corazza e dura, come vorrei essere fragile aiutarmi mio Dio.
RispondiEliminaAmò tutto quanto è umano, il mio Dio: le cose e gli uomini, il pane e la donna, i buoni e i peccatori. Grazie mio Dio per il tuo amore.
RispondiEliminaIl mio Dio gettato nel solco,
RispondiEliminaschiacciato contro terra,
tradito, abbandonato, incompreso,
continuò ad amare.
Per questo il mio Dio vinse la morte.
E comparve con un frutto nuovo tra le mani:
la Resurrezione.
Per questo noi siamo tutti sulla via
della Resurrezione:
gli uomini e le cose.